Porta Castello

(Elisanna Matteazzi Chiesa)

Porta Castello VicenzaPorta Castello è uno dei punti nevralgici della città: si esce dal centro storico, provenendo da piazza Castello a cui fa capo corso Andrea Palladio.

Piazza Castello, prima della dominazione scaligera era chiamata piazza San Savino o piazza buoi, perché ivi si teneva il mercato degli animali.

Di questo antico mercato resta una testimonianza nella chiesetta sconsacrata di San Bovo, nel vicino corso San Felice.

Entro questo anello la città contava circa seimila abitanti: intorno boschi e campagna. Si usciva dalla città attraverso la porta Feliciana, così chiamata perché portava alla chiesa di San Felice, il più antico insediamento religioso cittadino, sorto fuori dalla città quando ancora il Cristianesimo subiva le persecuzioni romane.

Della porta Feliciana si è persa la traccia, ma non è improbabile riconoscerne una vestigia in quella torre che nella veduta si scorge sopra gli edifici, spostata leggermente sulla destra rispetto a Porta Castello.

Mura e corsi d’acqua circondavano Vicenza in età medioevale.

Il percorso delle mura medioevali, edificate a cominciare dal secolo X, seguiva pressapoco questo tracciato, di cui restano esigue tracce: da Porta Castello, lungo contrà Mure Pallamaio e, attraversato il ponte Furo, lungo contrà Porton del Luzo, e contrà Mura San Michele (alla fine della via qui su antichi resti di mura sono state recentemente costruite piccole case), contrà Barche, contrà Canove vecchie e, piegando per contrà Canove, Motton Pusterla, contrà Pedemuro San Biagio, Motton San Lorenzo ricongiungendosi a Porta Castello. Piazza Castello e Porta Castello prendono il nome dal castello scaligero.

Prima dell’arrivo degli Scaligeri e durante la dominazione padovana il luogo più fortificato era necessariamente quello verso Padova, dove sorgeva il castello carrarese, ben difeso da una nutrita guarnigione, intendendo nel Medioevo col termine di Castello, non luogo di abitazione, ma fortificazione di difesa.

Il castello carrarese perse ogni importanza militare quando nel 1311  passò sotto la signoria scaligera.

Gli scaligeri stabilirono il loro punto difensivo dove già Ezzelino da Romano aveva edificato nel secolo XIII un castello, rinforzando e ampliando la casa-torre che venne confiscata alla famiglia Maltraversi.

Il possente torrione e la porta, più volte manomessa (nel suo aspetto odierno è un rifacimento del 1948) sono quanto resta del castello scaligero, abbandonato nel tempo e acquistato nel Settecento – esclusa la porta che rimase di pubblico passaggio – dai Valmarana che trasformarono il complesso ezzeliniano in un palazzo entro la porta.

Bibliografia

  • G.Peronato, Vicenza – la città dei palazzi, Editore Peronato, Vicenza, 1933.
  • F.Barbieri, Vicenza, Carnet del turista – Vicenza gotica, le mura, Ente provinciale per il turismo di Vicenza, 1984.