Parco Querini

(Elisanna Matteazzi Chiesa)

Parco Querini VicenzaLa qualità della vita di una città è data anche dagli spazi verdi di cui gli abitanti possono usufruire.

Vivere a contatto con la natura è un elemento essenziale che permette a ognuno di passare alcune ore di relax in ambienti sereni, isolandosi dalla rumorosa e fastidiosa vita cittadina.

Nel centro storico di Vicenza e in molti quartieri nuovi sfruttati dall’espansione edilizia, in verità non abbonda il verde, concentrato come vedremo in alcuni punti, i cosiddetti “polmoni verdi” urbani.

La città gode però di una situazione particolare.

Anche a piedi, in poco tempo, si raggiungono i colli Berici che a oriente seguono il corso del Bacchiglione, lungo la Riviera Berica, dove, alla particolare bellezza del paesaggio, dolci pendii e prati rigogliosi, si aggiunge la suggestione di vecchi paesi con ville e giardini ornati di statue e di abitazioni sparse nelle campagne, non prive di un loro carattere piacevolmente rustico.

A sud la passeggiata dei vicentini è la salita al Monte Berico lungo i portici o salendo le scalette, itinerario che può continuare fino al parco storico di villa Guiccioli, sede del Museo del Risorgimento, o fino a villa Margherita (la località chiamata in passato “dei Margheritoni” per il convento, sede di questi frati) per scendere dalla strada della Commenda.

Nel centro storico, comunque, non mancano parchi e giardini, e tra questi molto frequentato per la sua posizione è il parco Querini: si estende per un’area di circa 120 mila metri quadrati e crea una zona verde e tranquilla, lungo contrà delle Chioare.

Questa voce dialettale, perdutasi nel tempo, designava gli uncini di ferro dei telai usati per appendere alle “cioare” (chiodi) ad asciugare i tessuti delle fabbriche di lana e più tardi dei setifici numerosi nella zona, per la vicinanza con l’acqua, necessaria ad azionare i mulini e alla lavatura dei panni.

La via infatti sta tra il parco e il corso del fiume Bacchiglione. Un altro corso d’acqua delimita a sud il parco: l’Astichello, un torrente che, a pochi chilometri dalla zona sorgiva, confluisce in questo punto dividendosi in due brevi rami e formando piccole cascatelle.

Le acque dell’Astichello furono care al poeta Giacomo Zanella,  che a Cavazzale, lungo il torrente si era costruito un villino, dove amava soggiornare per la tranquillità e la piacevolezza del luogo; all’Astichello il poeta dedicò una raccolta di sonetti.

Parco Querini è dunque ricco d’acqua e soprattutto di verde: di siepi, di cespugli, di piante annose e frondose. Oggi proprietà comunale, era il giardino di palazzo Capra-Querini, con facciata su contrà San Marco.

Eretto dai Capra in stile classico fu da loro ampliato e ornato nel 1803. Un lungo viale di carpini, fiancheggiato da statue, attraversando il vasto prato in lunghezza, conduce a un isolotto.

In cima alla piccola collina si alza un tempietto neoclassico, opera di Antonio Piovene, che lo edificò nel 1820: eleganti colonne joniche sorgono da una piattaforma rotonda e sorreggono un’aerea cupola.

L’isola con il tempietto è un luogo attraente che conferisce serenità a questo parco dove i bambini giocano e fanno volare gli aquiloni e dove gli anziani passano ore di tranquillo riposo sulle panchine, all’ombra degli alberi.

Molti giovani praticano nei vialetti il footing, o seguono il “percorso salute”, un tracciato a facili ostacoli e con indicazione di esercizi, studiati per una sana ginnastica all’aria aperta.

Bibliografia

  1. Il parco Querini-Vicenza. Associazione Amici dei parchi di Vicenza, 2001.