(Elisanna Matteazzi Chiesa)
Contrà Garibaldi è più comunemente chiamata Piazza delle Poste, per l’edificio sede delle Poste, una costruzione dell’epoca fascista, quando queste furono qui trasportate da piazza Santo Stefano.
La titolazione a Giuseppe Garibaldi venne conferita al nome dell’eroe dei due mondi con delibera consiliare del 26 giugno 1867.
Il vecchio nome era Contrà delle Copparie parola dialettale che deriva da “copare” (ammazzare), perché sulla via si aprivano numerose botteghe di macellai e si teneva anche il mercato all’aperto di calzature e pantofole, passato poi in contrà delle Pescherie vecchie e oggi scomparso anche da questa zona.
La contrà era popolare e i vecchi edifici sul lato a meridione simili a quelli del lato opposto, vennero abbattuti per far posto al non certo significativo, dal punto di vista architettonico, palazzo delle Regie poste. Le case di carattere ambientale in primo piano sono piacevoli e tutte innalzate su un porticato.
Contrà Cesare Battisti divide contrà Garibaldi dalla Cattedrale, della quale nella veduta risalta l’imponente abside poligonale, di Lorenzo da Bologna, scandita da lunghe lesene bianche che racchiudono cinque strette finestre; nel Cinquecento Andrea Palladio mise mano alla costruzione della cupola conclusa dal cupolino.
Sul lato di fondo di contrà Garibaldi, contro una liscia parete con piccole aperture, di un recente restauro, si vede la fontana, opera dell’architetto Veller.
L’acqua corre su vari piani, sotto un gruppo bronzeo con due bambini sull’altalena in bilico sopra l’acqua.
La scultura ha una sua ingenuità favolistica ed è una buona opera dell’artista vicentino Nereo Quagliato.