Chiesa di Santa Caterina ed ex convento di Ognissanti

(Elisanna Matteazzi Chiesa)

Chiesa di Santa Caterina VicenzaQuesta veduta è dedicata alla chiesa di Santa Caterina. Chiesa e convento furono edificati nell’anno 1292 dagli Umiliati e passati nel 1326 alle Benedettine di San Donato di Barbarano, alle quali nel 1400 si aggiunsero quelle di San Biagio vecchio.

Soppressi i monasteri nel 1810 venne trasferita qui la parrocchia di San Silvestro. La chiesa subì un ampliamento a non molti anni dalla costruzione nel 1625, (secondo il Barbarano ma forse anche sullo scorcio del secolo sedicesimo), mentre la facciata risalirebbe alla seconda metà del secolo seguente come è attestato da iscrizioni e per le sue caratteristiche architettoniche può essere fatto il nome del Pizzocaro.

L’interno subì una trasformazione nel nostro secolo, intorno agli anni ’30, quando per ingrandire la chiesa furono aggiunte, vicine al presbiterio, due logge.

L’esterno si presenta semplice, ma armonico nella costruzione. Ai lati del portale lo spazio è scandito da quattro lesene corinzie a ordine gigante, poggianti su piedistalli. Tra i capitelli fioriscono piacevoli ghirlande, unico elemento decorativo della facciata.

Sopra il portale si apre un semplice rosone e tra le lesene sono inserite due lunghe e strette finestre, che sorreggono un timpano con finestra termale.

Le tre statue del coronamento rappresentano Santa Caterina tre due Sante: già attribuite all’Albanese, dall’Arslan vengono riportate a epoca più tarda.

Il campanile, non molto elevato, è coevo alla chiesa e ne mantiene la proporzione armonica.

La cella campanaria ha un’apertura su ogni lato e termina con una piccola cupola sormontata da un angelo con tromba, a grandi ali spiegate. L’interno è a una navata, con le pareti incurvate nella parte superiore a formare un attico a sguscio.

Sul pavimento, circa al centro della chiesa, è la lastra tombale, delimitata da un riquadro di marmi policromi, di Giovanni Maria Bertolo, che prima di morire pensò alla sua sepoltura; la data porta infatti l’anno 1693, precedente alla morte del giureconsulto veneziano, di origine vicentina, che fu un benefattore verso la sua città natale.

Dalla donazione a Vicenza della sua ricchissima biblioteca ebbe origine la Civica Biblioteca Vicentina che da lui prese il nome.

Fu pure il committente della villa ai Nani di San Bastian, acquistata dalla famiglia Valmarana alla quale spetta il merito di avere chiamato Giambattista e Giandomenico Tiepolo ad affrescare il complesso della palazzina e della foresteria, costruita in un secondo momento dal Muttoni.

Nella parte superiore della lapide è ricordato l’amore per i libri del Bertolo: la decorazione a marmi policromi rappresenta una pila di volumi con una clessidra e una candela.

Il seicentesco altare maggiore è in marmo bianco con incrostazioni di marmi policromi che rappresentano “Santa Caterina e l’Angelo; Santa Caterina e i filosofi; Santa Caterina invita a sacrificare gli idoli”; altri elementi decorativi raffigurano corone, libri, piccoli angeli, vasi con fiori, su fondo nero.

L’altare è formato da quattro colonne corinzie e da un arco con al centro un piccolo angelo, altri angeli poggiano sopra la volta dell’arco e su colonne.

Sul fastigio è lo stemma di Giovanni Maria Bertolo. La pala d’altare raffigura “Lo sposalizio di Santa Caterina” di Pietro Liberi. Il dipinto ha un movimento a cui partecipano tutte le figure rappresentate, convergenti verso il cielo, dove campeggia il Padre eterno attorniato da angeli.

La navata è interrotta da due altari, sempre secenteschi, di breccia violacea.

I due tabernacoli su un alto gradino con trabeazione e cimasa al centro hanno i pilastrini incrostati con vasi di fiori su fondo nero, come si è visto nell’altare maggiore.

La pala dell’altare di destra: “Martirio di Santa Caterina” è del Carpioni.

Nell’attico è rappresentato un notevole complesso di opere di vari autori seicenteschi, con episodi della vita di Santa Caterina.

Le tre tele nell’attico sopra l’altare maggiore son del Celesti: al centro “Santa Caterina che rifiuta le ricchezze”, affiancata dalla “Decapitazione della Santa” e da “Banditore con tromba”.

Lungo l’attico altre tele sono del Molinari. Più importanti, di Antonio Zanchi: “L’angelo conforta Santa Caterina” (sopra il quarto intercolumnio a destra): risalta la mezza figura della santa con la tunica celeste a maniche rosse e il ricco manto dorato; “Santa Caterina condotta dai soldati” (quinto intercolumnio a destra); “Santa Caterina portata dagli angeli” (quinto intercolumnio a sinistra); “La Santa Caterina portata sul Sinai”, con la santa in veste bianca. Anche il Fumiani è presente con buone opere: “La disputa di Santa Caterina con i filosofi” (terzo intercolumnio a destra), “Martirio di Santa Caterina” (terzo intercolumnio a sinistra).

Sulla parete di destra tre buone tele: “Il Martirio di Santa Caterina”, del Carpioni, firmata sul retro, “Madonna con Bambino e Sant’Antonio”, dello Zanchi e “La Triade e i Santi Benedetto e Scolastica” di Giulio Carpioni, molto scura e bisognosa di pulitura.

Bibliografia

  • F. Barbieri, R. Cevese, L. Magagnato, Guida di Vicenza, Editrice SAT, Vicenza, 1953.
  • D. Bortolan, S. Rumor, Guida di Vicenza, Tipografia vescovile San Giuseppe, Vicenza, 1919.