Bassano: veduta della chiesa di San Vito

di Giambattista VincoDaSesso

dsc_0382Felice questa inquadratura della chiesa di San Vito dalla sottostante riva, fin dal Duecento famosa per i suoi vigneti e oliveti. La chiesa trae origine da una cappella dedicata a San Vito e annessa alla fattoria benedettina qui insediata e citata in un documento del 972. Vicino alla cappella, era attivo un ospizio per poveri e pellegrini, affidato alla gestione di un terziario francescano, che riceveva dal comune di Bassano una sovvenzione di 100 soldi all’anno.

Nella prima metà del Cinquecento, si curava della cappella l’eremita Antonio Grandi. Dedito alla preghiera, alla penitenza e a opere di apostolato, attirava con la fama di sant’uomo molti devoti.

Tra gli uomini illustri, fu a San Vito Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù.

Si ritiene che sia stato l’eremita Antonio ad introdurre tra i bassanesi il culto di San Bassiano, proclamato patrono della città. Durante la pestilenza del 1631 i fedeli di San Vito invocarono la protezione della Vergine, raffigurata in un’immagine che essi chiamarono “Madonna della Salute”.

Con questo nome sorse nel 1726 una Confraternita, che si dedicava ad opere di pietà e di carità. Nel primo Settecento, la chiesa era diventata insufficiente ad accogliere i fedeli dell’accresciuta contrada di San Vito.

Allora con i suoi soldi diede il via a riedificarla più ampia e più bella il pio sacerdote Giuseppe Rizzi, aiutato anche dalle offerte della popolazione e da un contributo del comune di Bassano.

Appartiene a quel rifacimento la facciata leggermente concava e aggraziata, spartita da quattro lesene che sorreggono il timpano, sormontato dalle statue dei martiri Vito e Modesto e, al culmine, da una croce in ferro. Nella nicchia, sopra la porta d’ingresso, è collocata una statua della Madonna; nelle due laterali, quelle di Sant’Osvaldo e di San Francesco Saverio.

Il campanile non è più quello settecentesco, che fu demolito per lasciare posto alla magnifica cappella dedicata alla Madonna della Salute.

Accolta nel grande edificio che vediamo a ovest sovrastare la chiesa, essa fu progettata dal vicentino Antonio Piovene, discepolo di Ottone Calderari, e costruita tra il 1876 e il 1879.

Nello stesso tempo si innalzò il nuovo campanile, quello attuale.

Dalla metà dell’Ottocento, la chiesa di San Vito, Santuario della Madonna della Salute, è diventata il centro della pietà mariana del territorio bassanese.