di Giambattista VincoDaSesso
L’umile e corrosa chiesetta di San Rocco ci ricorda la pestilenza che nel 1631 spopolò Bassano e il suo territorio. Secondo il Libro dei morti, nella sola parrocchia di Santa Maria in Colle le vittime furono 2.318.
Dapprima i cadaveri venivano sepolti nei cimiteri presso le chiese cittadine. Quando per l’accresciuto numero dei morti questi cimiteri non bastarono più, si trasformò in camposanto il prato di Santa Caterina. Due cappuccini, Giovanni da Bassano e Giovanni Maria da Verona, che si prodigavano nell’assistenza agli appestati, fecero dipingere su una muraglia, là dove ora sorge la chiesetta, il Crocifisso e ai suoi piedi un San Rocco, il santo invocato contro la peste.
La gente, passando di là e vedendo l’immagine sacra, si sarebbe ricordata dei poveri morti e avrebbe pregato per loro. Cessata la pestilenza, davanti all’affresco solevano venire a pregare per i loro defunti i familiari e gli amici, che poi con loro offerte fecero costruire in quel luogo un capitello.
I confratelli della Dottrina Cristiana, che avevano la loro sede nella chiesetta di San Giuseppe presso il Duomo, cominciarono a scendere ogni domenica in processione al capitello, e qui recitavano i Vespri dei morti; in seguito ottennero che vi si celebrasse una messa domenicale di suffragio. Nel 1681 essi fecero edificare, in luogo del capitello, una chiesetta dedicata a San Rocco.
L’architettura del piccolo edificio sacro è molto semplice: quattro lesene scandiscono la facciata, sormontata da un frontoncino triangolare in cui è profilato un arco. Sopra la porta d’ingresso è quasi svanito un affresco con il Crocifisso e San Rocco ai suoi piedi, che ricorda quello fatto dipingere dai due cappuccini.
All’interno, costituito da un solo vano, il soffitto con volta a botte è decorato da un affresco, dipinto da Giuseppe Graziani intorno al 1740, raffigurante la Trinità con angeli musicanti. Sulla chiesetta incombe, alla sinistra, la casa costruita una trentina di anni fa, mentre alla destra l’osservatore può godere uno scorcio molto suggestivo del Castello, alto sul colle con le due cortine murarie, l’abside del Duomo, la torre-campanile e il torrione che accoglie la canonica.