Realizzato in tiratura limitata da Gilberto Padovan Editore, raccoglie contributi di studiosi, tavole a china e un racconto appositamente scritto per l’occasione
I NANI DI VILLA VALMARANA E LA LEGGENDA DI LAJANA NELLE PAGINE DI UN VOLUME FRA STORIA, ARTE, MUSICA E FANTASIA
Quella di Lajana e dei nani di Villa Valmarana è una delle leggende più profondamente radicate nella tradizione popolare della città di Vicenza: con al centro la splendida villa affrescata dai Tiepolo, la vicenda della principessa nana e dei suoi custodi anch’essi deformi ha infatti attraversato il tempo plasmandosi in diverse versioni, a volte a lieto fine, a volte no, colpendo l’immaginario collettivo con la forza della sua suggestione antica e delle emozioni sempre nuove che sa sprigionare.
In questo solco si innesta oggi il volume interamente dedicato a Lajana e alle statue dei nani della villa vicentina, voluto e curato da Gilberto Padovan Editore, che per realizzarlo ha raccolto studiosi e autori di diversa matrice, nel desiderio di trasmettere e nel contempo rivitalizzare la celebre leggenda, affrontandola dai più diversi punti di vista, da quello storico a quello artistico, ma anche musicale e narrativo.
È nato così “Viola e i nani di San Bastiano”, volume realizzato in carta di pregio e a tiratura limitata, che raccoglie contributi di Annacaterina Barocco, docente universitaria da anni studiosa della figura del nano nella letteratura, del critico d’arte Giovanna Grossato, del pittore e disegnatore Guido Albanello, della giornalista e scrittrice Alessandra Agosti e del m° Mario Marchesi, compositore e direttore di coro.
Accanto alle accurate riproduzioni a china, realizzate da Albanello e commentate dalla professoressa Grossato, delle diciassette statue di nani attribuite a Giacomo Cassetti (1682-1757) e collocate lungo il muro di cinta della villa, gran parte del volume ospita il racconto che Alessandra Agosti, espressamente per quest’opera, ha dedicato alla leggenda: punto di partenza, la vicenda della principessa nana di cui si trova traccia su un numero de “La vedetta fascista” del 1928; per il resto, assoluta libertà di spaziare con la fantasia attraverso il tempo e lo spazio.
Così è nato il personaggio di Viola (Lajana), la cui antica e tormentata esistenza riaffiora grazie all’arrivo nella villa che era stata la sua casa-prigione di Caterina, giovane sposa in fuga da un marito violento. Tra le splendide stanze della dimora (che per molti aspetti richiama Villa Valmarana), le vite delle due si intrecciano, a secoli di distanza, fra vero e verosimile, riferimenti storici e licenze narrative, sentori di magia e profumo di mistero, ma con un unico, grande protagonista: l’amore e i suoi mille volti. Attorno alle due protagoniste, una folta galleria di personaggi: dall’inafferrabile conte Lorenzo al fascinoso colonnello Dornance, dalla simpatica domestica Adele alla carismatica amica Elisabetta (dichiaratamente ispirata a Elisabetta Caminer Turra, interessante personaggio del Settecento vicentino), dal saggio servo Domenico fino, naturalmente, ai singoli nani, che dalla leggenda prendono vita, tra le pagine del racconto, ciascuno con un proprio ruolo e una propria personalità.
Dal piacere della fantasia all’accuratezza della ricerca, il contributo storico e letterario di Annacaterina Barocco rappresenta l’apertura ideale al volume, indagando l’origine della figura di Lajana e le sue più significative declinazioni attraverso la tradizione orale, le fiabe e le leggende.
Infine, spazio alla musica. Nel volume è infatti pubblicato lo spartito della “Ballata per Lajana” con la quale il m° Marchesi vinse, nel 2003, il concorso “Scrivi che ti canto”, ideato dal m° Mario Lanaro e promosso da Amici della Musica e Società del Quartetto di Vicenza.