Questa la nuova iniziativa che è stata organizzata dall’editore Gilberto Padovan per ricordare Emanuele Zuccato, uno tra i maggiori poeti dialettali vicentini. Scrittore a tutto tondo, affettuoso, bonario, incline a suscitare commozione, ma anche pronto a far scaturire un franco sorriso, a schizzare quadretti di sottile arguzia. E’ stato, sicuramente, uno dei “personaggi” della variopinta Vicenza artistica fra le due guerre assieme a Ubaldo Oppi, Adolfo Giuriato e Checo Elsi. Neri Pozza lo definì “il cantore di Vicenza” e così lo aveva descritto: “Il camice bianco ben tirato sulla persona, Zuccato doveva aver ascoltato per anni le pene sommerse delle donne che gli arrivavano davanti per porgli i quesiti più imbarazzanti. E la sua pazienza d’ascoltare e quella nel consigliare il rimedio per la vitella stentata, il cavallo azzoppato, il ragazzo stitico e la donna disappetente, gli avevano fatto scuola di pietas, di umanità nel senso più benevolo e trepido. Da questo mondo nascevano le sue poesie dialettali: rapidi scherzi tirati via alla brava, con le rime giuste, per i quali diventava dicitore e attore, come se vi avesse concentrato il mondo”. L’incontro si è tenuto al ristorante “Al Cappello” di Breganze. Sono intervenuti il giornalista e poeta Antonio Stefani, il memorialista Walter Stefani e l’attrice Francesca Clementi. Nella serata è stata presentata l’antologia “Poesie alla Vicentina”. Il volume raccoglie componimenti scelti per la loro particolare rispondenza con lo spirito della società vicentina degli anni compresi tra il 1920 e 1960. Un interessante epistolario e un suggestivo apparato iconografico completano l’opera. L’edizione, con prefazione di Gian Antonio Cibotto, è impostata su rigorosi criteri filologici e cronologici.