La Venezia che Guido Albanello ha realizzato con straordinaria perizia tra la fine del ‘900 e l’avvio del nostro secolo costituisce la più imponente e dilatata veduta della città che sia mai stata realizzata. L’opera supera infatti in lunghezza gli 11 metri e vanta così dimensioni quasi quattro volte superiori alla Venetie MD che Jacopo de’ Barbari realizza proprio nell’anno d’avvio del XVI secolo e che da allora è stata considerata, almeno sino a questa, come il maggiore capolavoro della cartografia veneziana. Continua a leggere
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Panorami di Verona nell’ iconografia a stampa della città dal Cinquecento ad oggi
Panorami di Verona nell’ iconografia a stampa della città dal Cinquecento ad oggi
di Giorgio Marini
Se per caso vi trovate a Verona in una limpida, calda giornata d’estate e – come può benissimo succedere – alla fine di essa vi sentite stanchi, prendete una carrozzella e recatevi alla porta orientale (sulla strada che conduce alla stazione per Venezia).
L’orgoglio delle torri fragili L’evoluzione della percezione della forma urbis di Belluno
(di Marco Perale)
Ma è hormai tempo che passiamo alla città, che è cinta di due man di muraglia merlata e torreggiata all’antica1. È così che descrive Belluno, nel 1640, il canonico Giovan Battista Barpo (1584-1649), prolifico scrittore di precisi manuali di “galateo” burocratico (il Canonico politico)2 così come di trattati prearcadico-goldoniani sulle delizie della villeggiatura3.
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Treviso da nord
di Eugenio Manzato
Dunque una nuova veduta di Treviso! Nuova sotto molti aspetti, dalla “presa” da nord, del tutto inconsueta, al punto di vista rialzato che ce ne offre visione panoramica, al naturalismo nel rilievo delle architetture che consente di ritrarre anche gli edifici (e quanto numerosi) del secondo Novecento. Continua a leggere